Gli ostacoli della traduzione: tradurre dall’Inglese all’Italiano

In Europa ci sono più di 85 milioni di persone che parlano italiano, più dei parlanti francese o spagnolo. L’italiano, infatti, non è solo la lingua ufficiale in Italia, ma anche in Svizzera italiana, nella Repubblica di San Marino ed in Città del Vaticano. Inoltre esiste anche una minoranza italiana in Slovenia e Croazia. 

Il dato, oltre a fornire una panoramica sul numero di potenziali acquirenti, è decisivo per le aziende che vogliono vendere prodotti o mostrare i loro contenuti web a oltre 80 milioni di italiani in Europa. 

Per raggiungerli, bisogna presentare i propri contenuti in lingua italiana, tuttavia la traduzione dall’inglese verso l’italiano non è sempre semplice da affrontare. 

Quando si deve tradurre dall’inglese all’italiano vi sono alcuni ostacoli e aspetti importanti da tenere in considerazione. 

Anche quando si ha un’ottima conoscenza delle lingue neolatine, l’italiano presenta alcune particolari specificità che vanno opportunamente interpretate. 

Tradurre il ritmo germanico dell’inglese nella dolce musicalità dell’italiano potrebbe apparire semplice. In realtà si tratta di un processo che esige impegno e competenza, al fine di produrre una traduzione in italiano scorrevole e assolutamente naturale.

1. Grammatica e origini differenti

Anche se entrambe sono lingue indoeuropee, l’italiano appartiene alle lingue romanze (neolatine), che, tra l’altro, comprendono spagnolo, francese, portoghese e rumeno. L’inglese è invece una lingua germanica, quindi molto più vicina al tedesco o al danese, per esempio, che non all’italiano. 

Le differenze grammaticali tra le due lingue possono rendere a volte difficoltosa la traduzione dall’inglese all’italiano. La grammatica italiana segue le regole delle lingue neolatine: se non si seguono alcune regole grammaticali, la traduzione in italiano non sarà credibile.

2. L’italiano ha una lunghezza maggiore dell’inglese

L’espansione e la contrazione sono concetti conosciuti nel campo delle traduzioni e riguardano il fenomeno della contrazione o allungamento del testo dopo la traduzione in un linguaggio diverso da quello di origine.

In media, un testo o documento in italiano è più lungo del 20-30% rispetto a quello in inglese. Nella maggior parte dei casi, infatti, si ha  bisogno di più parole per esprimere gli stessi concetti in italiano. 

Se si traduce un articolo per un blog, dall’inglese all’italiano, le differenze di lunghezza non saranno poi così evidenti. Se invece si traduce un ebook in inglese di 3000 parole, il documento finale, tradotto in italiano, avrà almeno 3500, 4000 parole. Quindi, un costo aggiuntivo che, dovrà essere opportunamente previsto e pianificato in anticipo.

I costi non sono l’unico problema della diversa lunghezza del testo nella traduzione. Quest’ultima incide anche dal punto di vista tecnico e grafico, quando si traduce, ad esempio, l’interfaccia utente di un’applicazione mobile. 

Senza un limite di caratteri prefissato e senza preventive istruzioni al traduttore, il testo tradotto potrebbe apparire troncato, più lungo dello schermo oppure sovrapporsi a quello già esistente. 

Per evitare disastrose conseguenze tecniche e linguistiche, è fondamentale fornire istruzioni chiare alla società di traduzione sulle stringhe che hanno caratteri limitati.

3. Genere dei sostantivi

Nella lingua italiana, il genere dei sostantivi condiziona anche gli aggettivi e gli articoli che li accompagnano. 

In inglese, invece, sostantivi e aggettivi non hanno un genere.

In inglese, ad esempio, gli articoli “the” e “a” non sono necessari per ottenere una frase di senso compiuto. 

Non è così, in italiano, dove il genere degli articoli cambia in base:

Nessun problema, se si deve tradurre in italiano un sostantivo di genere dall’inglese, come the boy e the girl. In italiano, tradurremo con il ragazzo e la ragazza.

Le cose si complicano con i sostantivi che non hanno genere, come teacher o mechanic. In tal caso, occorrerà dare informazioni al traduttore sul contesto in cui questi sostantivi sono inseriti.

4. Differenti usi dell’alfabeto

Alcune lettere dell’alfabeto inglese non sono usate nella lingua italiana. Si tratta di j, k, w, x e y. Queste lettere si usano solo nelle parole inglesi già in uso nella lingua italiana, cioè per parole che non vengono tradotte.

 Allo stesso modo, ci sono caratteri speciali italiani, come è, à, ò, ì, completamente sconosciuti in inglese. Il problema, quindi, non è la traduzione in sé, ma il corretto uso dei caratteri, che potrebbero essere necessari ad esempio per la traduzione di un codice o di pubblicazione di un sito web. 

In questi casi, la società di traduzione insieme allo sviluppatore devono essere in grado di implementare questi caratteri correttamente. Caratteri errati causano, infatti, errori tecnici e difficoltà di lettura o visualizzazione.

5. Dialetti e regionalismi

Le espressioni dialettali e regionali rendono ancora più preziosa la lingua italiana. Molte espressioni locali e parole sono usate dagli scrittori per dare valore al testo e per rafforzare il senso di appartenenza a una stessa nazione. 

Valorizzare l’unicità delle parole e le differenze regionali rappresenta, a sua volta, un arricchimento della lingua e dell’identità nazionale. 

Tuttavia, nella traduzione dall’inglese all’italiano, può essere complesso o addirittura fuorviante tradurre gli idiomi inglesi in corrispondenti parole italiane. 

A volte, per rendere comprensibile il testo, il traduttore è costretto ad eliminare l’espressione idiomatica. Una traduzione letterale di un’espressione idiomatica potrebbe, infatti, causare un senso di straniamento nel lettore.

Nel lavoro di traduzione, le scelte e le strategie linguistiche sono sempre influenzate dalla vicinanza culturale tra la lingua sorgente e quella di destinazione o dall’eventuale presenza di citazioni testuali. 

Le difficoltà di traduzione inglese-italiano, che abbiamo appena esaminato, possono essere superate con la giusta esperienza e specializzazione. Solo una società di traduzione che abbia competenze tecniche già consolidate e tanta esperienza sul campo potrà facilmente individuare le barriere linguistiche, aiutandoti a superarle e raggiungere con il giusto impatto il tuo pubblico di riferimento. 

Ricorda che qualsiasi errore, anche il più piccolo, può rendere il tuo messaggio inefficace, o, peggio, dannoso. Se vuoi procedere senza problemi, affida i tuoi contenuti a uno specialista delle lingue. I risultati saranno sorprendenti e duraturi. 

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