Localizzazione di dispositivi medici: un vantaggio, ma anche un requisito

Dispositivi medici, globalizzazione e localizzazione

Al giorno d’oggi, lo sviluppo tecnologico consente di offrire un’assistenza sanitaria qualitativamente migliore e più sofisticata. Difatti, i dispositivi medici moderni sono più accurati, pratici e avanzati che mai, risultando di fondamentale importanza a causa del numero di malattie acute e croniche attualmente in aumento.

Tra queste, citiamo principalmente i disturbi cardiovascolari, neurologici e respiratori, e in generale quelli che richiedono l’uso di dispositivi medici specializzati sia per la loro diagnosi che per il loro trattamento.

Tuttavia, la produzione di dispositivi del genere è limitata a poche aziende specializzate come Johnson & Johnson, Siemens Healthiness e GE Healthcare, che dirigono a livello internazionale il mercato dei dispositivi e delle apparecchiature mediche esportando i loro prodotti in tutto il mondo.

A tal proposito, è necessaria una traduzione attenta e accurata di tutto ciò che viene commercializzato, in modo che sia i medici che utilizzano i dispositivi sia i pazienti sui quali vengono utilizzati possano comprenderne al meglio il funzionamento. 

Questo metodo particolare di traduzione e adattamento linguistico viene chiamato localizzazione del prodotto. Cerchiamo di capire meglio come funziona.

Assistenza agli utenti, marketing e software: cosa deve essere localizzato?

I dispositivi medici possono avere impiego sia in ambito ospedaliero che domestico e, di conseguenza, il contenuto linguistico presente al loro interno può essere visto sia da un paziente che da un medico specializzato.

In alcuni casi, infatti, il testo è adatto ad un approccio più scientifico, mentre altre volte è semplificato e rivolto direttamente a pazienti privi di conoscenze nel campo. Tutto ciò rende la localizzazione in campo medico un lavoro praticamente infinito. 

Basti pensare che ogni dispositivo, soprattutto se si tratta di un prodotto più moderno, viene fornito con il proprio manuale di istruzioni, che può essere più o meno lungo a seconda dello strumento e della difficoltà di utilizzo.

In questo senso, i manuali possono talvolta risultare molto dettagliati ed essere composti da una terminologia prettamente medica, con spiegazioni di processi in termini molto complessi. 

Dall’altro lato, invece, troviamo dispositivi medici creati appositamente per l’utilizzo autonomo da parte dei pazienti, le cui istruzioni vengono scritte in modo semplificato, evitando termini specifici e comunicando le informazioni nel miglior modo possibile.

Oltre a queste due tipologie di manuali, però, esistono dispositivi medici ben localizzati con tanto di risorse aggiuntive per il paziente, volte ad agevolare l’utilizzo del prodotto e a rispondere a tutte le domande degli utenti meno esperti.

Solitamente è disponibile una guida online sotto forma di FAQ, schemi, istruzioni e testi che vengono a loro volta localizzati per semplificare ulteriormente la lettura. Si consideri, ad esempio, tutto il materiale di marketing utilizzato per pubblicizzare un saturimetro, prodotto rivolto sia ai medici professionisti che ai pazienti.

Ultima, ma non per importanza, l’interfaccia utente è senza ombra di dubbio uno degli elementi principali da localizzare. Al giorno d’oggi, infatti, la maggior parte delle apparecchiature mediche utilizza software con svariate funzionalità allo scopo di offrire molteplici alternative di configurazione e di rendere i dispositivi accessibili a tutti. 

L’interfaccia utente del software influisce quindi sull’interazione tra il dispositivo medico e chi lo utilizza, risultando uno degli elementi cruciali da localizzare. Un esempio familiare può essere l’interfaccia di uno Smartwatch, che deve essere tradotta in modo comprensibile per consentire un utilizzo corretto del device.

Informazioni chiave per la traduzione di interfacce utente per dispositivi medici

Comunicazione tra le parti coinvolte

Quando si procede alla traduzione di un’interfaccia utente, la comunicazione tra le parti coinvolte è di vitale importanza. Tutti, dal Project Manager ai traduttori, devono avere ben chiara la finalità del dispositivo medico e il suo funzionamento.

Se, per esempio, si vuole commercializzare un prodotto in Italia o in Spagna, si deve fare attenzione ad utilizzare l’interfaccia giusta. Alcuni Paesi, infatti, possono ricevere meglio le informazioni se si usano determinati colori, immagini o temi che richiamano la propria cultura.

Stringhe

La localizzazione dell’interfaccia utente comporta anche la traduzione delle stringhe dell’interfaccia stessa. In poche parole, le stringhe non sono altro che sequenze di caratteri rappresentanti un valore costante o un valore variabile, limitate però all’interno del software. 

Posizionare le stringhe all’interno di un determinato contesto può risultare spesso complicato, poiché le sequenze di caratteri potrebbero dover essere isolate per consentire una traduzione più corretta.

In questo senso, bisogna individuare la stringa migliore in base al contesto di appartenenza del target di utenti, facendo molta attenzione all’ordine con cui appaiono i vari codici.

Contesto e lunghezza

I traduttori devono avere ben chiaro se stanno lavorando alla traduzione di un titolo o di un pulsante, ed essere consapevoli di cosa indica esattamente la stringa. È altresì importante tenere presente che le stringhe hanno una lunghezza limitata e ciò, generalmente, può rappresentare un problema con traduzioni in altre lingue più complesse.

Queste, infatti, possono richiedere soluzioni più estese rispetto alla frase di partenza. Si pensi, ad esempio, alla traduzione dall’inglese “wearable” all’italiano “dispositivo indossabile”, in cui c’è una richiesta maggiore non solo di caratteri, ma anche di parole.

Dopodiché, terminata la traduzione, un momento importante consiste nel verificare che essa risulti funzionale nel contesto dell’interfaccia utente. Questo processo viene generalmente effettuato e convalidato dai linguisti attraverso schermate che mostrano il software localizzato.

Successivamente, si passa all’esecuzione di test sul software del dispositivo medico, in modo da assicurarsi che sia pronto per uno specifico pubblico. Il fine ultimo è ovviamente la sicurezza del paziente, poiché qualsiasi errore nella traduzione o nell’interfaccia utente potrebbe rappresentare una minaccia per la sua salute.

Compliance: una questione di conformità

Come già accennato sopra, i dispositivi medici vengono sottoposti a rigorosi test per garantire la massima sicurezza agli utenti. Tuttavia, i produttori devono rispettare le regole e i passaggi previsti da ogni singolo Paese.

Generalmente, i vari Paesi stabiliscono da una parte il tipo di documentazione che deve essere consegnata, e dall’altra che tutti i documenti vengano tradotti nella lingua ufficiale del Paese interessato.

Difatti, oltre 60 Paesi nel mondo possiedono già normative precise in vigore, come la Direttiva sui dispositivi medici 93/42/CEE per i prodotti in Europa. Una regola molto comune riguarda, appunto, l’obbligatorietà di tradurre tutti i contenuti nella lingua nativa del Paese.

In questo senso, risulta evidente che la localizzazione non è solo un vantaggio che permette di adeguarsi agli altri Paesi, ma è anche un requisito necessario per tutte le comunità esistenti!

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